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Un tentativo di classificazione giuridica del ‘crypto staking’

In questo periodo di particolare tensione per i mercati crypto, si ritiene utile ribadire quanto sia fondamentale fare chiarezza sulla tassonomia e sulle specifiche dei prodotti e servizi che vengono offerti nel nostro mercato. A tal fine, sono lieto di condividere l’analisi giuridica svolta nel mio l’articolo “Un tentativo di classificazione giuridica del ‘crypto staking’”, apparso sull’ultimo numero della Rivista Giuridica Trimestrale, “AML&FINTECH”, a p. 42.

Il fenomeno dello staking ha ad oggetto diverse tipologie di operazioni con crypto-asset e, in assenza di una sua definizione giuridica, tale termine è spesso utilizzato in maniera impropria, cercando di indicare fattispecie fra loro anche notevolmente diverse. In particolare, si va da operazioni di mero ausilio al mantenimento di protocolli blockchain proof of stake ad operazioni che promettono rendimenti, interessi, o utilizzano comunque un frasario tipico delle offerte di servizi ed attività di investimento. L’articolo, cerca, pertanto, dopo una breve (e non esaustiva) sintesi dei principali significati che assume il termine staking, di qualificare giuridicamente il fenomeno, partendo prima da una analisi dei crypto asset sottostanti alle operazioni di staking, per poi indagare la fattispecie nel suo complesso, richiamando, ove opportuno, anche recenti spunti alla riflessione che giungono dalle autorità di vigilanza statunitensi.



Andrea Berruto - Un tentativo di classificazione giuridica del ‘crypto staking’ - DEF - Cl
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